SporTrentino.it
Rugby - C2

Leoni e Cedroni insieme in C2

A cercare su Internet un essere mitologico che unisca leone e gallo si resta delusi: il grifone mischia un leone e un’aquila, la ieracosfinge ha corpo di leone e testa di falco mentre il basilisco nascerebbe dall’uovo di un gallo. Niente si adatta a ciò di cui scriviamo qui e del resto, in Trentino, è la prima volta che si vede nascere qualcosa di simile a una franchigia.

Ok, abbiamo scherzato con le parole mischiando rugby e fantasia, ma la notizia resta: il Lagaria rugby Lions di Rovereto (o meglio di tutta la Vallagarina) e il Cedroni rugby Val di Non uniscono le forze e si iscrivono al campionato di C2. È una buona cosa per il movimento provinciale, perché il Lagaria lo scorso anno è stato costretto al ritiro, mentre i Cedroni hanno disputato un campionato amatoriale (non quello Uisp che vedrà impegnati Benacense e Gufi Rotaliana, ma un altro, più spostato verso il Nordest d’Italia).

A livello cromatico, la fusione dei “leon-galli” (possiamo chiamarli così?) potrebbe passare inosservata: verdi gli uni e verdi gli altri, col nero a fare da contrasto e il Lagaria che aggiunge una nota di giallo oro. Sul fronte noneso, nel frattempo, si sta elaborando un logo che unisca i due preesistenti ma non sarà una fusione dei due animali... niente nuovi mostri mitologici, dunque.

Curatori del progetto, che mette assieme una trentina di giocatori, sono il “leone” Alessandro Frassanella e il “cedrone” Nicola Straudi. L’allenatore sarà il lagarino Silvano “Spacca” Zampini, che sarà supportato dal noneso Luca Martini e le competenze si integreranno: trent’anni di rugby giocato ad alti livelli per il primo (“mi ho zugà 30 anni” ha affermato giusto un paio di volte il coach) e preparazione atletica per il secondo. L’altra cosa certa, che i due referenti tengono a sottolineare, è che le squadre collaboreranno alla pari.

Qualche aspettativa sportiva c’è: unendo le forze è probabile che il team sarà attrezzato in ogni settore. Certo sarà complesso trovare l’amalgama e riuscire ad allenarsi assieme, ma pare che l’entusiasmo non manchi. In tal senso, molto farà la prima cosa che le due squadre vivranno da unite: un ritiro a Livo, che promette di essere ricco di fatica e goliardia, magari sarà anche una buona occasione per il reclutamento.

Nicola Straudi fornisce qualche ulteriore dettaglio. «Ci trovavamo nelle stesse condizioni: con uomini non sufficienti. Così abbiamo colto l’occasione di questa unione, che non è una fusione e nemmeno una franchigia: infatti è una cosa temporanea e la speranza è di tornare presto a schierare due squadre». Si punterà a un uso paritario dei campi: alternando le partite casalinghe tra Livo e Noriglio, mentre la squadra giocherà col nome Lagaria. Noi però, su questo sito, vorremo chiamarla con un’unione dei due nomi e chiediamo agli interessati di mandarci le loro idee: neroverdi va sempre bene, ma attendiamo qualche spunto più creativo.

Autore
Luca Nave
© www.sportrentino.it - strumenti per i siti sportivi - pagina creata in 1,648 sec.