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A Rovereto palla ovale fra i banchi: il rugby entra a scuola

Si chiamerà Ente scolastico e avrà importanti ricadute in termini di diffusione del rugby. L'iniziativa è della Federugby nazionale e, in Trentino, i primi a cogliere l'opportunità sono stati l'Istituto comprensivo Rovereto est da un lato e il Lagaria Rugby dall'altro. In mezzo, il professor Tullio Rosolen, che è responsabile del settore sviluppo e scuola della Fir e col quale la Delegazione trentina di Guido Rebesco ha grande affiatamento: la Federazione nazionale ha infatti capito che il Trentino ha notevoli potenzialità di crescita.

Nasce dunque una vera e propria società sportiva affiliata alla Fir, con la scuola a mantenere il suo ruolo decisionale. L'ente si avvale di un tutor: la società rugbystica di riferimento. Facile capire come mai, dunque, sia il plesso di Noriglio il pioniere di questa iniziativa: proprio qui si allenano e giocano i «Lions» neroverdi.
I ragazzi che si iscrivono in questo plesso saranno dunque coinvolti nel progetto e l'obiettivo è strutturare squadre dall'under 6 all'under 12: si gioca con formazioni miste che coinvolgono maschi e femmine. Si potrà poi crescere, entrando alle superiori e puntando anche all'under 18. Un'idea in cui la Fir ha investito risorse finanziarie ma anche umane: a Rovereto è stato inviato Francesco Grosso, poi affiancato dai «locali» Amedeo Aprea, Marta Malagoli, Chiara Marra e Riccardo Saiani. Assieme hanno proposto, a ottobre, lezioni nelle classi prime, seconde e quinte oltre che in prima media. Molto si deve, per questo risultato, al dirigente scolastico Paolo Goffo, alla professoressa Kinigher e agli altri docenti.

L'attività, ora, prosegue al sabato pomeriggio: dalle 14.30 alle 16.30 il campo di Noriglio è aperto agli alunni che hanno seguito le lezioni, ma anche a tutti gli altri bambini interessati.
Per essere costituito in maniera definitiva, l'ente scolastico deve partecipare ad almeno 3 concentramenti entro maggio, da organizzare con altri enti scolastici o con altre società (non vale evidentemente, organizzarli con la società tutor). Se si rispetta questa obbligatorietà, la Federazione, a proprie spese, porterà la squadra per tre giorni a Jesolo. Da qui, i giovani rugbysti raggiungeranno i campi di San Donà di Piave, dove si svolgerà il grande concentramento degli enti scolastici.
La delegazione trentina sta già lavorando per portare il progetto su Trento, Valsugana e Mezzolombardo, mentre i cugini della delegazione altoatesina pensano a Bolzano.

(fonte Fir del Trentino)

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